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Leonardo Ken Usami

Your name (君の名は/ Kimi no na wa) è il film di maggior successo in Giappone di tutto il 2016. In soli 28 giorni di programmazione ha raggiunto i 10 miliardi di yen (cosa riuscita a Frozen in 37 giorni) scalzando La principessa Mononoke e diventando il terzo film di maggior successo di tutto il Giappone piazzandosi dietro Titanic e La città Incantata di Miyazaki. Questo fino all’altro ieri. In settimana è arrivata la notizia che Your name, grazie agli incassi dei botteghini di tutto il mondo, ha superato addirittura La Città Incantata consacrado la pellicola come l’anime che in patria ha ottenuto il più alto incasso di tutti i tempi.

La vostra “tigerona” di fiducia ha incontrato in esclusiva Leonardo Ken Usami, un simpaticissimo trentaduenne italo-giapponese (o giappo-romano) artefice di molti dei meravigliosissimi background realizzati per i film di Makoto Shinaki come Il giardino delle parole e Your name che da oggi -e solo per i prossimi 3 giorni a venire- potrete vedere al cinema.

Se siete fan delle opere di Shinkai non potrete quindi esimervi dall’innamorarvi delle splendide scenografie palesemente protagoniste dei suoi film tanto quanto i personaggi che vi si muovono innanzi. Per questo -tenetevi forte- la prima intervista ufficiale a Leonardo Ken approda proprio qui sulla pagina TokyoTiger perchè non stiamo mica qui a scivolà de panza eh!
Ma andiamo per ordine e facciamo un piccolo passo indietro, di come abbia incontrato -del tutto fortuitamente- Leonardo che, fino a qualche settimana fa, non conoscevo nemmeno. Eccovi dunque lo spiegone.

Un paio di mesi or sono, mentre Leonardo stava spizzando la pagina facebook di Roberto Ferrari, notò tra le varie foto alcuni disegni che gli fecero prendere un colpo secco. Ricordava di averli già visti a casa di suo cugino Takehiko. Ma come era possibile sta cosa?
Sentite un po’ che faccenda curiosa: Takehiko, il cugino di Leonardo Ken, altri non è che il marito giapponese di Flavia, un’amica storica di Roberto ai tempi dell’univeristà. Flavia ha sposato quindi il cugino di Leonardo Ken. Questo spiega perchè Leonardo si era ritrovato in casa le fotocopie dei disegni che Roberto aveva regalato all’amica più di 20 anni prima. Incredibile vero? Per questo motivo Leonardo chiese a Flavia come mai conoscesse di persona Roberto e lei lo ragguagliò. Fu in quel momento che Ken suggerí alla “cugina” la pagina di Roberto grazie alla quale riuscí a mettersi in contatto con me. Ci eravamo perse di vista dagli anni ’90 ma grazie a Ken e a Facebook siamo riuscite a riconnetterci.
Flavia mi raccontò tutta la faccenda e mi parlò di questo suo cugino che aveva lavorato in Giappone per Makoto Shinkai ma che si era ritrasferito a Roma pur continuando a lavorare per la CoMix Wave Films.

Ho subito colto la palla al balzo e mi sono messa in contatto con lui e quando Roberto è sceso a Roma per le vacanze di Natale ci siamo incontrati tutti quanti nella tana delle tigri: ovvero casa mia. Da lì è nata questa intervista esclusiva, scoop assoluto proprio qui… su TokyoTiger! Vogliamo iniziare?

Ciao Leonardo, parlaci un po’ di te
Ciao, mi chiamo Leonardo Ken Usami e sono nato a Roma nel 1984.

Quali influenze hai avuto nel campo dei fumetti (o anime) che ti hanno portato ad intraprendere questo mestiere?
Da bambino ho letto tanti fumetti: Dragon Ball, Orange Road, le bizzarre avventure di JoJo, Videogirl Ai, Ranma, Squadra speciale Ghost ecc. Il mio sogno è stato fin da subito quello di diventare fumettista. Poichè pensavo fosse un traguardo irraggiungibile, mi sono buttato nell’animazione e questo principalmente per un fatto pratico: in un cartone animato ci lavora più gente e quindi si hanno più possibilità di essere arruolati.
Ho iniziato quindi come animatore e storyboardista a Roma poi, sbarcato in Giappone, ho iniziato a fare i backgrounds (美術背景-bijutsu haikei), i fondi che si trovano dietro le animazioni dei personaggi.

Come hai iniziato il tuo percorso in Giappone?
In primis ho studiato la lingua giapponese all’Istituto di Cultura in Via Gramsci qui a Roma. Nonostante abbia origini giapponesi (il padre ndr.) la mia pigrizia e quella di mio padre non mi ha mai portato ad assimilarla. 
A Tokyo mi sono pagato gli studi lavorando part-time in un cafè di amici. Quando mi sono sentito pronto con la lingua, ho fatto un colloquio in uno studio e mi hanno subito preso. 
In Giappone nel campo dell’animazione il lavoro si trova facilmente.

Quali sono state le tue esperienze in Giappone e come sei passato a lavorare per il giardino delle parole, la CoMix Wave Films e per Makoto Shinkai?
La primissima esperienza l’ho avuta come apprendista intercalatore (lntercalare, in animazione, consiste nel disegnare tutti i passaggi, i movimenti che intercorrono tra un primo disegno “chiave” fino a quello finale ndr.) non dico il nome dello studio perchè sinceramente non è stata un’esperienza facile. 
Un po’ per il metodo lavorativo che è differente a quello a cui ero abituato, un po’ perchè forse il clean-up non era la mia strada. Demoralizzato, ho lasciato e ho cercato altro.
 Tra gli annunci c’era quello della CoMixWave Films che cercava apprendisti per fare gli sfondi. Anche se io non avevo mai fatto sfondi professionalmente, mi sono buttato e con sorpresa mi hanno preso! 
Sinceramente non ero sicuro all’inizio che fosse lo studio dove lavorava Makoto Shinkai, ma poi ne ho avuto la certezza quando ho iniziato a lavorarci…nella stessa stanza!
Ho iniziato con altri progetti dello studio, poi dopo un paio di mesi abbiamo cominciato subito 言の葉の庭 (Koto no ha no niwa), Il giardino delle parole.
Oltre ai film di Shinkai ho disegnato sfondi per Space Dandy, Fate, Hana to Alice satsujin jiken e altro che ora non mi viene in mente.

I backgrounds vengono dipinti a mano come una volta o vengono disegnati e colorati per mezzo del computer?

Io ho imparato a disegnarli col computer, anche se non avevo alcuna esperienza precedente con Photoshop. Mi assicurarono che bastava avere senso artistico e che ci sarei riuscito. 
Infatti altri dello studio un po’ più grandi di me, sono dovuti passare dai pennelli alla tavoletta grafica. 
Invidio molto chi dipinge a mano.

Quanto tempo impieghi, in media, per realizzare un fondo?
Dipende da quale progetto si tratta e dalla complessità del layout.
 Gli sfondi di Shinkai sono molto dettagliati, ci posso impiegare un solo giorno, ma anche a tre-quattro giorni.

Quanti fondi hai realizzato per il primo e per il secondo film?
E’ difficile da dire, vediamo: per Il giardino dell parole credo una cinquantina, mentre per your name intorno al centinaio. Probabilmente meno.

In quest’ultimo film ho notato che in un fondo compare l’insegna “il giardino delle parole” scritto proprio in italiano. Ne sai niente?
Wow che occhio attento! Essendo un cafè italiano per l’insegna hanno chiesto a me ma non l’ho realizzato io.

Quali sono state le difficoltà che hai incontrato nel tuo lavoro?
Beh capita di fare nottate, di bloccarsi perchè non viene un disegno, oppure quando ti mandano delle correzioni che non riesci a capire o addirittura quando leggi male le indicazioni e fai altro.
Io però ho avuto la fortuna di lavorare sempre con persone disponibili e gentili, quindi non posso dire di aver incontrato grandi difficoltà perchè c’è sempre stato qualcuno che mi ha dato una mano. Poi, alla fine, per quanto possa essere un lavoro per certi aspetti complesso, non stai costruendo un palazzo a mani nude.

Il quartiere giapponese di Shinjuku viene rappresentato spesso ed è il luogo dove frequentemente vengono raccontate le storie di Makoto Shinkai. Ne sai il motivo?

Lo studio era a Yotsuya e Makoto Shinkai veniva spesso a piedi al lavoro. Quindi penso che nelle sue passeggiate abbia trovato ispirazione per i suoi film. Credo…

Che tipo di persona è Makoto Shinkai?
Shinkai è una persona altamente disponibile, che trasmette serenità. Spiega tutto con calma e in maniera dettagliata, sa cosa vuole e come trasmetterlo. Non sono cose scontate. A volte capita di lavorare con registi che non sanno cosa vogliono e ti rimandano indietro i disegni più e più volte. Shinkai invece ha il pregio di rispondere sempre a tutte le domande, dedicandoti volentieri il poco tempo che ha a disposizione. Ho imparato tanto osservando il suo modo di lavorare e devo molto a lui e il suo staff.

Che consigli daresti a chi vorrebbe intraprendere il tuo stesso mestiere in Giappone?
Innanzitutto serve studiare la lingua prima di trasferirsi e poi, soprattutto, direttamente sul luogo. Normalmente il giapponese che si impara in Italia non è sufficiente per affrontare la vita e un lavoro. Ho visto gente che partiva in quarta, convinta che in un mese avrebbe trovato lavoro eccetera, mentre ancora non riusciva a sostenere una conversazione “base”. Anche io tutt’ora mi ripeto spesso di studiare, ma il tempo ahimè è pochissimo. Per il resto bisogna aver passione per il disegno e crederci, perchè lavorare in Giappone è piuttosto dura.

Quali sono i tuoi progetti attuali e cosa ti piacerebbe fare in futuro?
Ho da poco finito di collaborare alla realizzazione del film di Blame, con lo studio Polygon Picture.
Contemporaneamente al mio lavoro con gli studi, porto avanti alcuni progetti personali nella speranza che un giorno vedano la luce.
Una delle sfide che vorrei affrontare infatti sarebbe quella di provare a fare un cartone, o meglio un anime, qui in Italia.

Cosa hai provato nel vedere i tuoi disegni sul grande schermo?
Beh, ogni disegno che vedo -e non solo i miei- è un ricordo che ho, un’esperienza vissuta e quando penso allo sforzo ed il sudore che ci hanno messo tutti, le lacrime vengono automatiche. Sono uno che si emoziona facile. Però, ad essere sinceri, la cosa che mi ha stupito di più al cinema è stata il sonoro. Non tanto le musiche, ma gli effetti sonori: il vento, la pioggia, i passi. Al cinema il suono ti entra dentro e ti rendi davvero conto di quanto sia complesso e meraviglioso un film.

Hai qualche ricordo particolare legato al periodo in cui hai realizzato i disegni per your name?
Questa è facile! Durante la produzione di Your Name mia moglie era incinta. La gravidanza è collimata perfettamente con la produzione. Seguire entrambi per me è stato abbastanza difficile ma ne è valsa ampiamente la pena!
 

Non mi rimane che augurare a Leonardo un in “bocca al lupo” e che tutti i suoi sogni si realizzino. Ganbare Leonardo san!

CURIOSITÀ

– Avete fatto caso che la famosa professoressa de “il giardino delle parole” è la stessa che si vede in “Your name”?
– Come per il film precedente anche qui molti dei luoghi del film esistono veramente. La valle dentro il cratere non sembra       però appartenere a nessun un luogo reale.
– Verso il decimo minuto dall’inizio del film di Your name (mentre i protagonisti passeggiano lungo una discesa del paesino) si può notare un’insegna azzurra di un pub con due ideogrammi 割愛 che si leggono rispettivamente “katsu” e “ai” ovvero Cat’s Eye, il noto cafè della serie creata da Tsukasa Hōjō. Inoltre il significato dei due ideogrammi ha a che fare con separazione e oblio, temi più che ricorrenti nel film.
– Leonardo ha collaborato con Makoto Shinkai anche per una realizzare una pubblcità per l’aeroporto vietnamita della Taisei Kensetsu. Ecco qui il video che ho trovato per voi.

Che dirvi… è stato veramente un piacere ed un onore conoscere questo artista cosí giovane e già cosí in gamba. Leonardo è un ragazzo squisito, estremamente gentile e disponibile ed è stato incredibile scoprire in quanti modi eravamo connessi grazie ad innumerevoli casualità. Tanto per dirne un’altra: una delle mie più care amiche che vive a Tokyo da 10 anni (conosciuta a Tokyo per puro caso) frequentava il corso di giapponese assieme a Leonardo nella stessa facoltà dove, peraltro, ho studiato io. Pazzesco! Non da ultimo provate ad immaginare la mia gioia quando mi sono ritrovata nella posta questa magnifica illustrazione originale di cui Leo mi ha omaggiata. Ci ha collocato tutte le mie passioni: Godzilla, l’uomo Tigre, le giare del Mago Pancione, l’incantevole Creamy, il Giappone, Noa e Jeeg che ormai è diventato l’alter ego di Roberto, il mio Amore. Vi assicuro che quando l’ho ricevuta stavo per cadere dalla sedia!
Credo che sentiremo molto  parlare di lui e a ragione, non credete? Vai Leonardo, continua cosí!

16 Comments

  1. Paola ha detto:

    Un post fantastico e un’intervista appassionante! Grazie di averla condivisa 😁

  2. Warui ha detto:

    Molto interessante, soprattutto la schiettezza descritta per coloro che volessero intraprendere sul serio il suo stesso mestiere. Si parte con una valigia di sogni, ma alla fine si arriva a certi risultati solo con il duro lavoro. Bel modo di cominciare una nuova avventura Tiger! Ti leggerò volentieri.

    • tokyotiger ha detto:

      Grazie Daniele 🙂 purtoppo sono anche molto incostante e piuttosto impegnata con la bimba (nonchè il prossimo viaggio),speriamo di non deludervi…

  3. Maria Teresa ha detto:

    Complimenti! Un’intervista molto interessante e molto professionale ( ma tu… giochi in casa! :P)

  4. Franzy Ska ha detto:

    L’intervista mi è piaciuta molto e mi ha fatto proprio venire voglia di vedere il film
    Come sai non sono appassionata di anime, quindi direi che hai raggiunto un bel traguardo! Bravissima tu e complimenti a Leonardo, dalle righe che ho letto mi è parsa una persona gradevolissima, oltre che un bravo e appassionato professionista.

  5. alys ha detto:

    Grazie mille per questa emozionante intervista! Una persona favolosa, dietro ad un, a mio parere, capolavoro di Anime! Grazie al suo operato, lo ritengo il miglior film visto ed il miglior lavoro di Shinkai. Sono un’amante del piccolo dettaglio, la sua raffinata cura, l’ho potuta vedere, notare subito. Grazie a Leonardo, al suo lavoro e spero arrivi, dove merita di arrivare.

    • tokyotiger ha detto:

      Grazie a te Alys per averla letta.
      E’ vero, le scenografie che eisge Shinkai nei suoi film sono opere minuziose e certosine che mostrano uno spaccato (piu’ di uno a dire il vero^^) di vita del Giappone in tutti i suoi infiniti dettagli.
      Leonardo ha fatto un lavoro eccezionale e dal disegno che ha realizzato per me e la mia famiglia (nel giro di meno di 48 ore) traspare la sua grande sensibilità e versatilità.
      Credo sia solo l’inizio di una brillante carriera di un grande artista.

  6. Chiara ha detto:

    Bellissima intervista!
    Adoro il tratto di Leonardo Ken! Davvero tanti complimenti!

  7. cloud server ha detto:

    Ma quante utili e preziose informazioni! Grazie!

  8. yuichiro ha detto:

    salve, per caso sono arrivato questa pagina. none che ho letto tutta la intervista di sig. ken usami. ma, non sapevo che era un italo-giapponese che e nato a roma come un staff per quello gran film . a me e mia sorella e piaciuto quello film. poi per caso siamo di gifu in giapponecome quella storia. e miei figli sono di roma. e,,sono contentissimo per aver potuto sapere di un po di episodio di ken usami e per questa intervista.
    la ringrazio ! ( mio italiano e livello basso ,scusa mi (^-^; )

    • tokyotiger ha detto:

      Buonasera Yuichiro,
      sono contenta che l’articolo le sia piaciuto Leonardo Ken è davvero in gamba.
      Il suo italiano è molto meglio del mio giapponese^^
      本当に上手

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