Avete mai sognato di incontrare Totoro? Lo sapevate che a Tokyo, nei pressi di Tokorozawa -nella prefettura di Saitama- è possibile realizzare questo sogno? Occorrono poco più di 45 minuti di treno dalla stazione di Ikebukuro tramite la Seibu Ikebukuro line (西武池袋線 -Hanno 飯能) e scendere alla fermata Kotesashi (小手指). Poi con altri 10 minuti di autobus in direzione dell’ università di Waseda 早稲田大学(行き) o Miyadera-nishi 宮寺西(行き) si scende a Dainichido 大日堂. Da lí la “casa” di Totoro, la Kurosuke’s House, dista solo 5 minuti a piedi. Qui in basso la mappa della zona. La casa di Kurosuke è segnalata in basso a destra クロスケの家
la zona rurale, costituita da campi, risaie e boschi, è denominata appunto La foresta di Totoro. Hayao Miyazaki, il noto regista di pluripremiati film d’animazione, è un habituè del luogo che sceglie come meta delle sue lunghe passeggiate. Si dice abbia versato una grossa donazione per preservare l’area dall’esponenziale incremento di costruzioni edilizie e non solo: questo appezzamento di verde ha suscitato una fonte di ispirazione consistente per la realizzazione di molti degli scenari visibili nel film “Il mio vicino Totoro” .
A luglio ho portato la mia Gozzillide a Tokorozawa proprio perchè le avevo promesso che avrebbe incontrato Totoro. Una volta varcato l’ingresso delle simpatiche insegne con, evidenti richiami Totoreschi, ci danno il benvenuto. Noa era felicissima, è una grande fan, proprio come me. L’insegna riporta どうぞおとりください che suona tipo “prego, prendetene pure!” i Makkuro Kurosuke, immagino.
La cosa che mi ha colpita subito è che questa vecchia struttura (che ha un secolo di età) mi ha ricordato molto la Maison Ikkoku, la pensione di Kyoko Otonashi del cartone Cara dolce Kyoko. Sarà il doppio tetto, le tegole, il legno…non saprei ma così è. L’ingresso è gratuito ma sono gradite offerte libere da depositare all’interno di una piccola scatola di legno poggiata sul tavolo all’ingresso. E’ possibile, inoltre, acquistare del merchandising ufficiale come: spille, magliette, penne, cartoline, magneti, asciugamani.
Così come per qualsiasi altra abitazione in Giappone è severamente vietato introdursi con le calzature ai piedi pertanto lasciamo le nostre “ciavatte” all’ingresso sperando che i Kodama, gli spiritelli dei boschi, non le facciano sparire. Realizzerò a breve che le scarpe di Noa sono a forma di Stregatto il quale è noto, appunto, per le sue sparizioni improvvise. Le ritroveremo all’uscita? Chi può dirlo…
Totoro ci accoglie in tutta la sua imponente pucciosità in una delle stanze del “maniero” ed è subito ammmmore! Io e Noa abbiam fatto a gara per sbertucciarcelo! I suoi occhioni spalancati hanno un richiamo irresistibile e mi è partita subito la scimmia delle fotografie. Nel frattempo, Noa, ha iniziato a correre all’impazzata in cerca di amici e, soprattutto, dei nerini del buio. Li avrà trovati?
La canicola estiva non ci ha minimamente risparmiate ed essendo un luogo in mezzo al verde c’erano anche parecchie zanzare. Prima di arrivare mi sono premunita di spruzzare su Noa uno repellente spray per insetti ma non mi è parso molto efficace. Nonostante ci sia andata giù anche di braccialetti alla citronella nel giro di pochi istanti ho notato subito una zanzara che mi ha ciucciato il sangue dal polso proprio in prossimità del bracciale anyway, inzio a fare un po’ di autoscatti perchè non ci sono molti turisti in giro a cui chiedere.
Ricordate di recarvi sul posto con tempismo poichè l’accesso è consentito fino alle tre del pomeriggio. Io non lo sapevo quindi non ho avuto tempo di girare per la zona rurale ma poco importa credo che ci ritornerò dal momento che Noa si è divertita molto. E’ una meta assolutamente indispensabile per qualsiasi fan dello Studio Ghibli. Per nerd ed otaku questo itinerario è un must.
In mezzo al verde del podere e al frinire delle cicale ci sbizzarriamo in selfie e quant’altro. Io sbircio anche il merchandising che conta qualche maglietta, spille, asciugamanini, borse di tela, cartoline e altre piccole cosette. Acquisto queste adorabili clips a forma di Totoro ma a fine giornata non saranno più in mio possesso per un motivo ben preciso che vi spiegherò alla fine dell’articolo.
Divertente cercare in giro tutti i mille piccoli dettagli che rimandano al lungometraggio di Totoro. Non dimenticate di alzare lo sguardo per scovare i Makkuro Kurosuke, i mitici nerini del buio.
E poi è arrivato lui, Taichi, un anno meno di Noa ed un talento naturale per le corse pazze. Assieme a Noa hanno fatto i diavoli per tutto il tempo. Col permesso dei genitori gli ho scattato dei ritratti bellissimi (grazie alla splendida luce) mi dispiace di non aver avuto altrettanta fortuna con Noa. Non sempre i bambini sono propensi a farsi ritrarre e Noa, come il padre, non è mai stata molto incline a posare davanti la macchina fotografica…per mia sfortuna. Ecco Taichi, l’amichetto di Noa, un bimbo a dir poco meraviglioso.
Insieme hanno corso, litigato, raccolto sterpaglie, giocato e sudato sempre rincorsi dalle zanzare. Io li ho lasciati fare, liberi di sfogarsi per conto proprio. Nel mentre me ne andavo in giro alla scoperta degli angoli più curiosi del luogo. Ho scovato Totori e Nerini del buio scolpiti sul legno, per esempio, oppure l’angolo del merchandising esposto sul bancone che mi sono spizzata con tutta la dovuta calma.
C’era anche una scala che mi ha immediatamente ricordato quella che porta alla soffita dove Mei e sua sorella Satsuki incontrano per la prima volta i nerini del buio. Ovviamente siamo salite di corsa ma nell’immensa stanza al piano di sopra -eccetto il caldo inusitato- niente di memorabile da raccontare. Occhio che la scala è ripidissima e con i calzini sul legno liscio è facile scivolare.
Noa e Taichi riprendono la loro routine pomeridiana fatta di rincorse ed inevitabili cadute. Dove avran trovato la forza con tutto quel caldo? Io ho sudato solo a guardarli. Taichi che si spatascia al suolo? Da antologia. Il botto si è sentito fino in Hokkaido, pare.
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Le mappe me le son portate via tutte erano troppo carine con quei disegni realizzati da Miyazaki. In basso, per esempio, quella con la graziosissima guida alla flora locale. Dovete sapere che i giapponesi hanno tutti la fissa di sapere i nomi di piante e fiori. Che dolcezza.
Per puro caso avevo con me il portamonete a forma di Totoro ho approfittato per ritrarre un Totoro “al quadrato” Taaaac!
E mentre Noa e Taichi giocavano, passeggiando nel cortile di fronte alla maison, ho intravisto un mazzo di chiavi in mezzo all’erba. Cercando i legittimi proprietari salta fuori che si tratta proprio dei genitori di Taichi i quali, per ringraziarmi, hanno insistito per accompagnarci con la macchina fino alla stazione di Kotesashi. Avevo già detto loro di non preoccuparsi, che avremmo aspettato il bus.
il problema è che non so chiudere il passeggino. Ci provano anche loro ma niente da fare, il passeggino non si chiudeva. Perseverammo senza risultati tanto che alla fine, per disperazione, misero il catafalco sul sedile posteriore della macchina completamente aperto! Ovviamente, in questo modo, io e Noa non potevamo salire a bordo sicchè rimisi fuori il passeggino dalla macchina e, ringraziandoli per il disturbo, feci per andarmene… ma loro niente e giù a insistere. A daje e daje la cipolla diventa aje alla fine il passeggino maledetto si chiuse, e così, riuscimmo a ficcarlo nel portabagagli.
Arrivati allegramente a destinazione i genitori di Taichi mi consegnano un pezzetto di carta con la loro mail scritta sopra. Forse volevano le foto che ho fatto a Noa e al loro bimbo nel corso della giornata. Io per ringraziarli del disturbo (e della figuraccia col passeggino inchiudibile) ho regalato loro le clips di Totoro che avevo comprato poc’anzi per Noa. Pazienza tanto sono sicura che ci torneremo, devo andare a recuperare i Kodama…che ho dimenticato nel bosco! Tranquilli, tanto me li hanno messi da parte.
Vi lascio con il kawaissimo tombino della prefettura di Tokorozawa mentre poco più in basso tutte le informazioni per accedere al parco. Se l’articolo vi è piaciuto potete condividerlo o condividere il video in basso poichè non tutti sono a conoscenza di questo splendido posto che non può assolutamente mancare tra gli itinerari preferiti dei fan del mondo Ghibli. Buon giro a tutti!
Indirizzo 3 Chome-1169-1 Mikajima, Tokorozawa-shi, Saitama-ken 359-1164
Indirizzo giapponese 〒359-1164 所沢市三ヶ島三丁目1169-1
Telefono +81 4-2947-6047 Google maps qui
Accessi Linea Seibu Ikebukuro fino a Kotesashi Station – Bus fino a Dainichido – cammina per 4 minuti
Orario martedì, mercoledì e sabato
dalle 10:00 a.m. fino alle 15:00 (se uno di questi giorni è festivo, troverete chiuso)