Sei anni fa non avrei mai immaginato che un giorno sarei diventata mamma perchè -lo ammetto- la maternità non è mai stata una mia priorità né un mio grande desiderio.
Questo fino a quando non ho “riacchiappato” il mio ex fidanzato Roberto il quale, dopo una serie di inenarrabili peripezie, è tornato ad essere il mio compagno (eh lo so, questa è una lunghissima storia).
Sarà per tutti gli anni che abbiam perso, sarà per l’età di entrambi (non propriamente due teenager), sarà che in quella primavera del 2013 eravamo follemente innamorati…fatto sta che decidemmo -tacitamente- di concepire Noa.
Un atto di “incoscienza” che abbiamo assecondato in quel preciso momento della nostra vita perchè ubriachi di un sentimento capace di obnubilare ogni scelta razionale. Se, infatti, fossi stata in grado di ragionare con lucidità non credo sarei stata capace di prendermi questa enorme responsabilità.
Non avendo mai lasciato andare la bambina che è in me mi son sempre chiesta come avrei potuto crescere una bimba. Ad oggi non riesco ancora a sentirmi davvero “adulta”, figuriamoci un punto di riferimento per qualcun’altro. Ma è così che è andata e da quando è nata Noa ogni giorno impariamo. Entrambe.
Fu così che durante la mia prima primavera in Giappone -nel pieno periodo dell’hanami- senza consultarci o pianificare alcunchè, abbiamo deciso simultaneamente che era giunto il momento di commettere la più incosciente delle pazzie: concepire Noa.
“O con lui o con nessuno” ho sempre pensato
“O con lei o con nessuna” disse lui a sua madre
A 37 anni ero convinta che non sarebbe stato così facile rimanere incinta.Mi sbagliavo. Noa è arrivata subito forse per compensare tutti gli anni persi in cui io e il padre ci siamo ignorati, tutto il tempo perso prima di tornare ad essere una coppia.
Noa che è sempre saggia, che non dice mai parolacce (e che mi riprende quando ne dico io), che ha quel suo modo di fare “buffoncello” che adoro. Lei che è di una dolcezza disarmante e che è molto più di quanto mi sarei mai aspettata.
E alla fine eccoci qui. E’ arrivato il primo giorno di scuola elementare, la scuola dei grandi, quello in cui perderò un altro pezzetto del “cucciolo” che è stato in lei fino a ieri. A breve perderà l’ingenuità e non farà più domande “scemotte” come: “ma le formiche ce l’hanno la tv?”.
E’ arrivato il grande giorno: l’11 settembre 2019, una data che sancisce la fine di un’era e l’inizio di un’altra.
oggi inizia la tua vita da grande: buon inizio e buon viaggio, amore mio
Tutte le foto di questo servizio sono state scattate da Tokyotiger presso il santuario di Nezu a Tokyo.
4 Comments
Ciao noa! Ciao Franca! Come è andato l’inizio della scuola?? Un saluto grande dalla tua amica Zoe ❤️
Cioo carissima Stefania ma che piacere ritrovarti qui! Noa mi chiedava di Zoe proprio pochi giorni fa, tormentone del momento assieme a “quando vengono i Kiss a suonare a casa mia?.
Il primo giorno di scuola è stato uno shock (più per me che per lei), per il resto la bimba tace, mon dice mai molto di quello che fa in mia assenza. Lavorerà per i servizi segreti?
Pensiamo spesso ai due giorni trascorsi assieme a voi a Tokyo. Siete stati una delle cose più belle di questa estate. E poi niente, la famiglia del Mulino Bianco esiste…siete voi!” ❤️
Un abbraccio a tutti -specialmente alla dolcissima Zoe.
a presto
Franca
Non so se sia più bello lo splendido italiano con cui è stato scritto questo articolo, o l’abbagliante, genuino, profondo sentimento d’amore che vi è impresso ed espresso a ogni riga. Forma o contenuto? Come sempre nelle cose umane, è la combinazione ad essere eccezionale. Complimenti e tanta felicità, a te, a voi, per sempre. 🙂
Ti ringrazio moltissimo per le parole gentili, sempre più difficili da leggersi, ormai. Ti mandiamo un abbraccio “caloroso” dal Giappone.