Yattaman, Yattaman e il gran filone d’orooooooooo ♫ Impossibile guardare questo robot senza canticchiare il famoso brano dei Cavalieri del Re, come non chiedersi dove si trovi questo Yatta Can a grandezza naturale. Io l’ho scoperto da poco, verso la fine della mia scorsa vacanza giapposota, grazie alle dritte della mia amica -e guru- Patrizia Corsaro.
Mi sono trovata così ad errare tra le lande di Inagi (稲城) paese natìo di Kunio Okawara. Per chi non sapesse chi è vi ragguaglio subito.
Okawara è stato il primo disegnatore giapponese ad essere definito “mecha designer” ovvero quel disegnatore specializzato nell’ ideazione e realizzazione di disegni e progetti di robot, navi, aerei spaziali tra i più famosi della mia infanzia come i mezzi di locomozione Tatsunoko (Gatchaman, Polimar, Kyashan, Yattaman, Muteking) nonchè i mitici Daitarn, Trider G7, Astrorobot e Gundam.
Come avrete facilmente intuito è proprio a Inagi che si trova la statua di Yatta Can. Okawara non vi è solo nato e cresciuto, qui tutt’oggi vive e lavora. Per questo motivo, di recente, sono state realizzate delle statue ispirate ai suoi design per incentivare il turismo locale.
Per arrivare alla statua di Yatta Can -e a quelle di Gundam e Zaku- ho tribolato non poco perchè su internet non ho trovato informazioni sufficienti. Con questo articolo spero, quindi, di fare cosa gradita fornendo tutte le info necessarie per raggiungere le tre statue (che si trovano a due diverse fermate di treno) in modo da facilitare i vostri “giri otaku”. Ecco a voi , quindi, Robot fantastici e dove trovarli.
YATTA-CAN ☆ YATTER-WAN
Partendo da Shinjuku-nishiguchi abbiamo preso la linea Keio in direzione Hachioji fino ad arrivare a Chofu. Da lì la Keio-Sagamihara line fino alla stazione di Inagi. Attenzione però perchè la statua di Yattacan non si trova a Inagi station ma dovrete prendere un’altra linea: la Nambu line che in 14 minuti vi porterà fino a Minami Tama station.
Una volta arrivati in stazione attraversate i tornelli e svoltate a destra, vi ritroverete su uno stradone. Percorretelo tenendo sempre la vostra destra. In lontananza vedrete Yatta Can fare capoccella in tutto il suo canino-robotico splendore. Eccoci finalmente assieme.
Non potevo esimermi dal portare a spasso la mia pietra Dokrostone. Ah, se capitate in loco verso l’ora di pranzo ricordate che a) non ci sono ristoranti in zona, solo un supermercato situtato di fronte i tornelli b) il suddetto supermercato non accetta carte di credito.
Bello tutto ma in zona non c’è altro per cui ce ne siamo andate via nel giro di poco altrimenti non saremmo riuscite a tornare a casa prima che Roberto staccasse dal lavoro.
ZAKU ☆ GUNDAM
Poichè all’andata avevo sbagliato strada non ricordo più con quale criterio scelsi la priorità delle destinazioni fatto sta che alle statue di Gundam e Zaku (che si trovano più vicine alla stazione di Inagi rispetto a Yatta Can) siamo arrivate dopo. Si sa, ho lo stesso senso dell’orientamento di Ryoga di Ranma½ per cui non fate come me e magari andate a vedervi prima Gundam e poi Yatta Can.
Detto ciò Gundam si trova a Inaginaganuma station a due soli minuti dalla stazione di Minami-Tama station. Sempre sulla Nambu line. Una volta usciti dai tornelli dirigetevi verso l’uscita sud. Vi ritroverete dinnanzi la proloco di Inagi, il Pear Terrace (ペアテラス) mentre di lato le due statue di 3,6 metri di Zack e Gundam in scala 1/5. Accanto alle due statue c’è una pera- meccanica. Si tratta della mascotte ideata da Kunio Okawara visto che la zona è famosa per la produzione di pere.
E’ bello il nuovo Gundam Unicorn di Odaiba ma se anche voi, come me, fate parte di quella generazione cresciuta a pane e cartoni negli anni’80, avrete sicuramente vissuto come un lutto la rimozione del Gundam Rx-78 dalla baia. Ma non tutto è perduto. Una volta qui a Inagi potrete fotografarvi con un vero Gundam Rx-78 benchè ridimensionato nelle proporzioni rispetto al nostro caro estinto di 18 metri.
Io e Noa abbiamo deciso di scattarci qualche foto prima di entrare nel centro informazioni Pear Terrace per fare merenda. Si, all’interno dell’edificio c’è anche un caffè.
Noa inizia a giocare con delle bimbe per cui rimango sola ma avendo -come al solito- lasciato a casa selfie-stick e cavalletto non so come farmi le foto.
Non c’è molta gente in giro a cui chiedere uno scatto ma ad un certo punto mi viene in soccorso un’inserviente del locale per darmi una mano, benchè non avessi chiesto nulla a nessuno. Come amo i giapponesi che fanno sempre caso a chi sta loro intorno, specialmente quando si tratta di una turista sprovveduta e rincojonita come me.
Dalla foto sega via i piedi del Gundam ma questo passa il convento ed io apprezzo ugualmente. Son già felice di essere arrivata sin qui. Noa non ha ancora visto l’anime di Gundam ma da piccola la portai a vedere il vecchio robot ad Odaiba. Ha visto, inoltre, vari modellini del papà per non parlare di quelli che incontriamo in giro per i negozi di Tokyo. A forza di sentir parlare di Gundam ormai si confonde. Quando la porto da qualche parte a vedere il Budda (Kamakura per esempio) per assonanza lo chiama Gundam. La possino.
Una volta entrate nel locale ci accolgono le due mascotte kawaii di Okawara: la pera e la palla. Continuo a scambiare sto coso per un “mikan”ovvero un mandarino dimenticandomi che in Giappone le pere sono tonde. Roberto le compra spesso sono buonissime. Sembrano mele come consistenza, solo più succose. Qui prendo due-tre fette di ciambellone al limone poi Noa mi ricorda che si tratta sempre di pere. Niente, non ce la posso fare.
Qua e là vendono gadget ma niente di memorabile. A sto giro risparmio. Ci sediamo e merendiamo in compagnia dei robot.
Anche la mascotte pera-meccanica si può acquistare tuttavia il prezzo me la ricordo un po’ caro (2000 yen?). Amo il fatto che i giapponesi utilizzino mascotte per pubblicizzare i loro prodotti ed incentivare il turismo. Che aspettiamo a Roma?
Noa, a differenza di me che mi butto sempre sul prodotto locale, opta per un soft-cream al te’ verde. Il suo gusto preferito.
Per tornare ci abbiamo messo molto meno. Roberto mi ha detto che ho fatto un giro di Peppe quando “forse”avrei potuto prendere direttamente la Chuo-line. Mica lo so se aveva ragione nel dubbio mando avanti voi.
Se trovate un modo più rapido per spostarvi da quelle parti fatemelo sapere e nel mentre: buon robot-giro!